la primitiva chiesa romanica.
L’edificio si ergeva (a partire dal X° o XI° secolo) nello spazio antistante la chiesa attuale, su quella superficie che, in futuro, sarebbe stata delimitata da un muro di cinta e trasformata in cimitero. La occupava per circa due terzi della sua estensione; la parte absidale (ovviamente semicircolare) giungeva oltre la soglia della chiesa attuale. Perché mai una tale collocazione così “esterna” e distante dal muraglione di cinta? Probabilmente per il fatto che lo spazio tra essa e quel muro era già da qualche secolo occupato da altri edifici: quegli stessi che erano all’origine del luogo sacro dedicato a S.Apollinare.
La Comunità Benedettina di san Lorenzo, subito dopo aver ristrutturato – o addirittura ricostruito - la propria Chiesa Abbaziale, ritenne necessario porre mano a quella di S.Apollinare, usufruendo delle stesse maestranze e, in parte, di analoghi criteri architettonici e decorativi.
Ciò che ne risultò fu una costruzione romanica, appunto (tale infatti era lo stile imperante in quel secolo). Non ci è dato conoscerne i particolari (possiamo supporre che – se pure in dimensioni più ridotte - si ispirasse all’Abbaziale di san Lorenzo, o più esattamente alla matrice di Vallalta, della quale la stessa san Lorenzo è in buona parte copia fedele).
Due elementi rilevanti tuttavia sono rimasti a testimonianza di quell’edificio e consentono di immaginarlo nella sua struttura architettonica: il campanile (che per buona parte della sua altezza rivela una chiara struttura romanica) e il tracciato perimetrale dell’intera chiesa, ben evidenziato dalle fondamenta emerse nel corso degli ultimi scavi.