Antica Abbaziale di Sant'Apollinare
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il restauro

Immagine
Nell’ambito dell’intervento di conservazione e restauro nella chiesa di S. Apollinare di Trento, in seguito all’approvazione del progetto di recupero delle quote di calpestio rinascimentali, si è resa necessaria l’operazione di rimozione di due altari barocchi (sulla loro attuale sistemazione s'è detto in precedenza: s.apollinare ai nostri giorni), nonchè l'abbassamento di metri 1.50 del portale romanico .

 I due altari lapidei erano stati acquistati nel 1760 nella città di Verona e collocati in S. Apollinare; disposti nella prima campata, ai margini dell’arco romanico, orientati a 45 gradi rispetto all’ingresso della chiesa.

I recenti interventi di protezione, messa in sicurezza e successivo smontaggio delle parti marmoree, hanno riportato in vista l’intonaco antico su cui è stato possibile individuare tracce pittoriche di due interventi pregressi, il più primitivo dei quali è apparso di notevole interesse storico.


gli affreschi

In seguito al sopralluogo con il Soprintendente incaricato è stato autorizzato lo scoprimento della superficie pittorica.
Il descialbo (asportazione meccanica degli strati pittorici sopramessi) ha rilevato una testimonianza di indubbio valore storico artistico.
Nella parete est la porzione laterale destra dell’arco romanico ha restituito l’immagine frammentaria di due Santi.

Lungo la parete sud l’intervento ha riportato alla luce un affresco di pregevole manifattura e intensa espressività.

Gli strati pittorici a calce celavano infatti l’immagine a buon fresco di una dama dal nobiliare abito rosso che tiene nella mano sinistra un ramoscello, intorno al volto, dall’incarnato trasparente, la dettagliata capigliatura è contornata da un nimbo originariamente dorato.

Nella parete ovest la porzione laterale sinistra dell’arco ha a sua volta riportato in luce l'immagine di una Madonna in Maestà dai cui tratti trapela una sorprendente dolcezza.

Inscritte in un registro, le immagini riscoperte si mostrano oggi nella loro interezza figurativa svelandoci un meraviglioso esempio di arte trecentesca che aggiunge una nuova pagina alla storia dell’antico borgo di Piedicastello, restituendo il valore di una testimonianza di elevatissimo livello artistico, oggi solo in parte recuperato, e in gran parte perduta, anticamente custodito nella chiesa di S. Apollinare di Trento.

Al principio dell’intervento di conservazione e restauro le quote di calpestio erano quelle raggiunte all’epoca del preposto Passi.

Il portale si inserisce iconograficamente nella tradizione duecentesca romanica.

(A cura di Sara Metaldi ditta TECNOBASE s.r.l. - Piedicastello, luglio 2010)



Per maggiori approfondimenti, cliccando sul collegamento in calce, è possibile consultare l'ebook 

"Lo scavo nella chiesa di Sant'Apollinare a Trento" di N. Pisu, P. Poli, T. Trocchi.
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